Mandato di studio in parallelo (MSP)

Il fulcro della procedura di elaborazione del Programma d’azione comunale è consistito in un processo di Mandato di studio in parallelo (MSP) secondo la norma SIA 143/2009.

La procedura prevedeva un primo momento di prequalifica, a cui hanno partecipato, inoltrando la propria candidatura su bando di concorso internazionale, 19 gruppi interdisciplinari provenienti da tutt’Europa, 3 dei quali sono stati selezionati da un Collegio esperti e ammessi al MSP:

I risultati dei 3 gruppi interdisciplinari sono riassunti nel Rapporto finale del Collegio esperti che ha sottolineato come il più importante e fondamentale risultato del MSP e dei relativi studi sia stato quello di ottenere una conoscenza e consapevolezza (coscienza) unitaria, prima assente, del territorio del nuovo Comune di Bellinzona in quanto tale, non più suddiviso in 13 realtà diverse. Ciò è stato possibile grazie agli studi preliminari, all’elaborazione dei tre differenti lavori di Masterplan da parte dei gruppi selezionati e al Rapporto finale del Collegio, che ne costituisce un’analisi critica e di sintesi.

Urbaplan

  • Comparto Bellinzona settore Centro Nord
  • Parco e rinaturazione del Fiume Ticino
  • Parco agricolo - Pratocarasso
  • Arborizzazione

Il gruppo ha proposto “la città di prossimità a scala umana”, una nuova figura “coerente e complementare” all’interno della quale tutto, dalla residenza al commercio, dallo svago alle infrastrutture scolastiche e pubbliche, si trova a breve distanza ed è accessibile e fruibile da tutti in modalità sostenibile (ovvero attraverso il trasporto pubblico e mediante la mobilità dolce e ciclo-pedonale). La costruzione della strategia passa quindi attraverso la comprensione delle diverse qualità e identità che costituiscono il “mosaico territoriale” della nuova Città di Bellinzona.

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La proposta progettuale presentata dal gruppo intende mettere in evidenza la “dimensione paesaggistica”, coinvolgendo, oltre agli spazi insediati, gli “spazi liberi” presenti sul territorio, in modo da concentrarsi non solo sulle zone di Fondovalle ma anche su quelle montane. In questo modo si vuole porre particolare attenzione alle problematiche relative allo spopolamento e all’impoverimento delle valli e delle relative culture, attraverso un “focus” più dettagliato inerente alla Valle Morobbia.

L’ambizione è quella di arrivare ad una ricucitura tra i due paesaggi, quello di fondovalle e quello montano, attraverso “un movimento discendente e trasversale”, come lo stesso team evidenzia.

La strategia per la Valle Morobbia, e per i territori montani in genere, consiste in un rafforzamento delle attività esistenti per mezzo del sostentamento delle loro attività legate al turismo lento, ai servizi e alla produzione locale, tramite una serie di sovvenzioni alle infrastrutture pubbliche esistenti o da sviluppare, in aggiunta a redditi supplementari per i produttori locali, con l’obiettivo di rivitalizzarne l’economia.

La “città di prossimità a scala umana” illustra e prefigura una visione d’insieme caratterizzata dal rispetto delle specificità locali esistenti, peculiarità e le ricchezze che costituiscono il patrimonio e la storia dei tredici Comuni che si sono aggregati, all’ interno della quale tutto, dalla residenza al commercio, dalle attività ludiche alle infrastrutture scolastiche e pubbliche, si trova a piccole brevi distanze, accessibili da tutti attraverso un sistema di mobilità dolce e di trasporto pubblico.

urbaplan (Vaud), LIN.ROBBE.SEILER (Ginevra), Atelier Descombes Rampini (Ginevra), Transitec (Vaud), Wüest Partner (Ticino-Zurigo)

Apprezzamento collegio esperti

La proposta progettuale è apparsa chiara e l’approccio proposto dal gruppo è risultato coerente rispetto alle sue differenti fasi di sviluppo, nonostante sia stato evidenziato uno sbilanciamento della fase dedicata all’analisi del territorio a discapito di quella relativa al progetto.

La metodologia che ha condotto il gruppo alle soluzioni individuate è apparsa rigorosa, efficiente dal punto di vista operativo ed innovativa.

Il Collegio esperti riconosce come il gruppo sia stato in grado di fornire le modalità e gli strumenti per un piano d’azione strategico e operativo, con i suoi strumenti, rispettoso sia delle specificità locali sia degli equilibri territoriali e demografici esistenti, in grado di far interagire studi teorici e monitoraggio pratico.

La Torretta

  • Visione Masterplan Bellinzona 2040
  • Visione Masterplan Bellinzona 2040
  • Piano del paesaggio
  • Piano della mobilità sostenibile

Il gruppo ha proposto “la città digitale” che, sul modello delle “Smart city” o “Future city”, fa della “condivisione” (bike sharing, car sharing, nuove economie, la ricerca, nuove tipologie residenziali, ecc.) e della “connessione” (trasporto pubblico, nuova mobilità lenta, progetto di paesaggio, ecc.) i suoi due obiettivi fondamentali, da ottenere attraverso interventi puntuali, capaci di leggere il territorio nelle sue componenti e di intessere una fitta rete di relazioni: essere connessi significa infatti condividere.

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Il gruppo propone un’analisi preliminare del territorio basata sulla lettura di mappe storiche, dalla quale fa emergere la memoria di “una Bellinzona di ieri” che, cresciuta attraverso una logica di inserimenti puntuali di carattere pubblico, è stata fortemente caratterizzata nel tempo dalla topografia del suo territorio e da una serie di elementi, come il fiume Ticino, i nuclei storici, la linea ferroviaria, la rete autostradale, ecc.

Dall’analisi emerge nella “Bellinzona di oggi” il carattere di una città diffusa, che presenta delle identità peculiari che il lavoro di Masterplan ha cercato di sviluppare, ovvero Bellinzona è la Città dei castelli (patrimonio Unesco), del fiume Ticino e del paesaggio, dell’amministrazione cantonale, del diritto (tribunale penale federale); della formazione (scuole comunali e cantonali), della logistica militare, del turismo, del carnevale, del mercato, ecc.

Il gruppo articola di conseguenza il proprio progetto attorno a tre linee guida fondamentali, ovvero:

  • il clima, l’ambiente e la sostenibilità;
  • il capitale territoriale;
  • la cultura digitale e la “Smart City” (concetto a cui collega anche quello di “Smart lighting”, per una fruizione dello spazio pubblico migliore, che coinvolga la città anche di notte).

Michele Arnaboldi Architetti Sagl (Ticino), STW AG für Raumplanung (Grigioni), Pierino Borella (Ticino), Global Arquitectura Paisagista, Lda (Portogallo), IFEC ingegneria SA (Ticino), Studio d’ingegneria Francesco Allievi SA (Ticino), TIRESIA di MEDICI & STOPPA (Ticino), Remigio Ratti (Ticino), AF TOSCANO SA (Ticino)

Apprezzamento Collegio esperti

Il Collegio esperti ha accolto con interesse l’ambizione del gruppo di proiettare la pianificazione della nuova Bellinzona nell’era digitale, in particolare associandola a concezioni varie ed attuali quali quelle di “Smart City”, di “Smart lighting” e, soprattutto, di “capitale territoriale”. Quest’ultimo concetto intende mostrare, attraverso una visione sistemica, il valore aggiunto che l’operazione di aggregazione dei 13 Comuni e il ridisegno del nuovo territorio potrebbero apportare alla città. La lettura del territorio effettuata dal gruppo e la sua rappresentazione sono risultate molto attente e attrattive; l’apparato teorico introduttivo al progetto pertinente e la presentazione finale di quest’ultimo fluida e coerente.

L'AUC

  • Paesaggio
  • Acessibilità
  • Mobilità pedonale
  • Bellinzona 2040

Il gruppo ha proposto “la città semplice” che, attraverso varie situazioni contemporanee, disegna in modo puntuale il territorio a differenti scale e guarda alla prospettiva di una città sostenibile e caratterizzata da una politica “open- source”. Nella visione del gruppo tutti gli elementi del territorio sono considerati allo stesso livello e sono messi in rete, affinché possano essere fruiti da tutti. Una visione che condivide i concetti di connessione e di condivisione proposti anche dagli altri gruppi, ma che presenta un tipo di aggregazione più porosa, che permette un’osmosi, ovvero l’influenza reciproca tra elementi contigui, uno sull’altro, in quanto struttura aperta, in grado di accogliere anche ulteriori e future esigenze ad oggi ancora sconosciute. Una simile struttura supera visioni gerarchizzate più tradizionali, a favore di un tessuto flessibile e ricettivo.

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Il gruppo conduce un’analisi territoriale del nuovo comune di Bellinzona che, a partire da una sua collocazione all’interno del contesto europeo, ne fornisce una lettura puntuale a livello nazionale e locale, attraverso una tavola sinottica denominata “un territorio di risorse”. Quest’ultima evidenzia un’identità composita per il nuovo organismo urbano, individuando le differenti risorse e l’eterogenea distribuzione demografica all’interno dei 13 quartieri da cui è composto, evidenziandone diversità e ricchezza.

Nella fase di analisi, grazie soprattutto alla lettura sinottica effettuata, il gruppo avanza due osservazioni a fondamento della propria proposta progettuale, ovvero da una parte l’assenza di omogeneità nella dislocazione delle risorse nei 13 quartieri e dall’altra la mancanza di una qualsiasi correlazione tra le medesime e la densità abitativa degli stessi.

Inoltre, in considerazione delle ricchezze e delle peculiarità già presenti sul territorio o che lo saranno attraverso i progetti previsti o già in corso di realizzazione, il gruppo perviene alla consapevolezza che il nuovo comune non necessiti di un ripensamento radicale o di gesti particolarmente eclatanti, ma di una serie di interventi di affinamento.

La “città semplice” è un intreccio di territori ereditati, come lo stesso gruppo l’ha definita, che, attraverso varie situazioni contemporanee, è in grado di liberare e stimolare tutte le presenze, disegnando in modo puntuale il territorio a differenti scale.

l’AUC as (Francia), OFFICE Kersten Geers David Van Severen (Belgio), Mosbach Paysagistes (Francia), Ambiente s.p.a. (Italia), Systematica S.r.l. (Italia), Cohen&Co S.r.l. (Italia)

Apprezzamento collegio esperti

Il Collegio esperti ha apprezzato la sobrietà e l’efficacia concettuale della proposta progettuale, valutandola come una strategia capillare, misurata e precisa in grado di rivalorizzare l’intero territorio attraverso una messa in opera, rapida, semplice e poco onerosa, di misure immediatamente percepibili per tutti e 13 i quartieri, nel rispetto dell’identità composita del nuovo Comune.

È stato inoltre evidenziato come il lavoro di gruppo si sia sviluppato in modo lineare e coerente in tutte le fasi, fornendo strategie innovative, chiare e comprensibili, ma che necessiterebbero, nella maggior parte dei casi, di un approfondimento per essere utilizzate quali strumenti operativi e normativi di pianificazione.