5. Zona edificabile e suo riordino

Indirizzi del Piano direttore sullo sviluppo insediativo centripeto di qualità

La scheda del Piano direttore R6, attualmente in fase di approvazione da parte del Gran Consiglio, statuisce sullo sviluppo degli insediamenti e sulla gestione delle zone edificabili, in particolare sullo sviluppo centripeto di qualità e si basa sui seguenti indirizzi:

    • le zone edificabili comunali devono essere dimensionate secondo gli obiettivi di sviluppo all’orizzonte di 15 anni, stabiliti in funzione della crescita auspicata a livello locale, regionale e cantonale;
    • la qualità abitativa e di vita va incrementata attraverso misure volte a garantire sufficienti spazi liberi e verdi, l’offerta di servizi e di luoghi d’aggregazione, un senso di identità e appartenenza al territorio, una mescolanza generazionale e sociale (data anche da alloggi economicamente sostenibili), un senso di sicurezza nei quartieri, la mescolanza delle funzioni;
    • gli spazi pubblici e le aree verdi vanno interconnessi, valorizzati e promossi quale trama per la definizione delle costruzioni e come elementi indispensabili alla qualità di vita;
    • la crescita di popolazione e posti di lavoro va affrontata attraverso uno sfruttamento più efficace e razionale delle zone edificabili esistenti, in particolare con la mobilitazione e il riordino delle riserve (terreni sotto sfruttati e terreni liberi);
    • la priorità d’intervento nella mobilitazione delle riserve va posta nei luoghi strategici (cioè ben allacciati al trasporto pubblico, dotati di servizi e infrastrutture alla popolazione e all’economia, lungo i principali assi stradali urbani e nei centri), nel rinnovamento o nella sostituzione degli edifici esistenti, nella riqualifica urbanistica di quartieri vetusti e nella riconversione e recupero di aree dismesse;
    • l’incremento delle potenzialità edificatorie è ammesso nei luoghi strategici, nella misura in cui il potenziale del riordino e della mobilitazione delle riserve non fosse sufficiente per conseguire gli obiettivi di sviluppo e solo se l’incremento è compatibile con la corretta capacità complessiva delle zone edificabili, con gli obiettivi di qualità urbanistica e con la funzionalità delle infrastrutture di urbanizzazione;
    • la riduzione delle potenzialità edificatorie, va perseguita nei luoghi che, per caratteristiche morfologiche o mancanza d’urbanizzazione, sono inidonei all’edificazione, si prestano manifestamente ad altre funzioni (ad esempio agricola) e nei luoghi sensibili, dove le potenzialità edificatorie concesse sollevano problemi d’inserimento paesaggistico (ad esempio nei pressi di nuclei, di beni culturali, lungo le rive dei laghi);
    • lo sviluppo e l’aumento della densità insediativa sono coordinati con la salvaguardia e la promozione di alloggi a pigione sostenibile, secondo quanto previsto dal Piano cantonale dell’alloggio.