La scheda del Piano direttore R6, attualmente in fase di approvazione da parte del Gran Consiglio, statuisce sullo sviluppo degli insediamenti e sulla gestione delle zone edificabili, in particolare sullo sviluppo centripeto di qualità e si basa sui seguenti indirizzi:
- le zone edificabili comunali devono essere dimensionate secondo gli obiettivi di sviluppo all’orizzonte di 15 anni, stabiliti in funzione della crescita auspicata a livello locale, regionale e cantonale;
- la qualità abitativa e di vita va incrementata attraverso misure volte a garantire sufficienti spazi liberi e verdi, l’offerta di servizi e di luoghi d’aggregazione, un senso di identità e appartenenza al territorio, una mescolanza generazionale e sociale (data anche da alloggi economicamente sostenibili), un senso di sicurezza nei quartieri, la mescolanza delle funzioni;
- gli spazi pubblici e le aree verdi vanno interconnessi, valorizzati e promossi quale trama per la definizione delle costruzioni e come elementi indispensabili alla qualità di vita;
- la crescita di popolazione e posti di lavoro va affrontata attraverso uno sfruttamento più efficace e razionale delle zone edificabili esistenti, in particolare con la mobilitazione e il riordino delle riserve (terreni sotto sfruttati e terreni liberi);
- la priorità d’intervento nella mobilitazione delle riserve va posta nei luoghi strategici (cioè ben allacciati al trasporto pubblico, dotati di servizi e infrastrutture alla popolazione e all’economia, lungo i principali assi stradali urbani e nei centri), nel rinnovamento o nella sostituzione degli edifici esistenti, nella riqualifica urbanistica di quartieri vetusti e nella riconversione e recupero di aree dismesse;
- l’incremento delle potenzialità edificatorie è ammesso nei luoghi strategici, nella misura in cui il potenziale del riordino e della mobilitazione delle riserve non fosse sufficiente per conseguire gli obiettivi di sviluppo e solo se l’incremento è compatibile con la corretta capacità complessiva delle zone edificabili, con gli obiettivi di qualità urbanistica e con la funzionalità delle infrastrutture di urbanizzazione;
- la riduzione delle potenzialità edificatorie, va perseguita nei luoghi che, per caratteristiche morfologiche o mancanza d’urbanizzazione, sono inidonei all’edificazione, si prestano manifestamente ad altre funzioni (ad esempio agricola) e nei luoghi sensibili, dove le potenzialità edificatorie concesse sollevano problemi d’inserimento paesaggistico (ad esempio nei pressi di nuclei, di beni culturali, lungo le rive dei laghi);
- lo sviluppo e l’aumento della densità insediativa sono coordinati con la salvaguardia e la promozione di alloggi a pigione sostenibile, secondo quanto previsto dal Piano cantonale dell’alloggio.